PROGRAMMA 2023
31 AGO:
TRAP&INCONTRI&SCONTRI
31 AGO:
TRAP&INCONTRI
&SCONTRI
ASTORE [P38 - LA GANG], YUNG PANINARU, TOMMASO SARTI
[HÔTEL DE VILLE + PATIO]
Parte del formato Apologia di P38 – La Gang, nell’evento confluiranno dei contributi volti a riflettere collettivamente su come si istituisce nel suo complesso il rapporto tra Trap e repressione, in particolare nel contesto italiano.
Rifletteremo a partire da un piano più generale che si interrogherà trasversalmente su come le culture Trap stanno risignificando le relazioni di potere [neo]coloniali tra centro e margine e le relative trasformazioni che avvengono nello spazio urbano. Questo da un contesto situato come quello tarantino, uno dei tanti margini del Sud che resiste alla violenza strutturale insita nella crisi socio-ecologica.
In questo senso, si vuole far emergere come si produce un discorso dominante che sta rivitalizzando quello stigma che spesso traduce la questione meridionale all’interno di una visione criminalizzante e deviante. In parallelo, si rifletterà su una questione più specifica, che assume una dimensione profondamente politica, rispetto alla macchina repressiva che sta colpendo la P38.
L’immaginario che attraverseremo durante questo momento sarà quello di mostrare come questi movimenti culturali transnazionali non corrispondono alle narrazioni dominanti di ‘autotune, sesso, droga e alcol’, bensì ci raccontano di interstizi dove si aprono delle tensioni tra riscatto esistenziale e segregazione sociale e spaziale, tra riappropriazione delle proprie esistenze e immaginari come modi di resistere alla continua reiterazione della gestione securitaria e neocoloniale dei margini dove razzizzazione, genere e classe si pongono come strumenti di dominazione sociale.
È all’interno di questo quadro che prenderà forma TRAP&INCONTRI&SCONTRI, che si concluderà con le live di YUNG PANINARU, trapper transfemminista, e di ASTORE della P38, che farà da apertura alla seconda edizione della CONVOCATORIA ECOLOGISTA.
18:30
TRAP E REPRESSIONE
Discuteremo di TRAP E REPRESSIONE con Tommaso Sarti, compagno e dottorando in Scienze Sociali presso il dipartimento FISPPA dell’Università di Padova. Il suo lavoro di ricerca si occupa prevalentemente di studi critici su subculture giovani e musica T(rap). Gli altri campi d’interesse riguardano la violenza politica, il carcere e la questione criminale, e gli studi postcoloniali.
[HÔTEL DE VILLE ]
20:00
CENA SOCIALE
[VIALE GRAMSCI]
21:30
YUNG PANINARU LIVE
ASTORE LIVE
[PATIO]
SOTTOSCRIZIONE 10 EURO
*Il ricavato dell’evento sosterrà le spese legali della P38 e i costi organizzativi della CONVOCATORIA ECOLOGISTA.
**Non saranno ammessi comportamenti fascisti, sessisti, razzisti e omolesbobitransfobici. Rendiamo il nostro spazio un contesto di divertimento realmente accessibile per tutt3 e costruiamo insieme il nostro sentirci bene e sicur3.
***Letture consigliate per costruire insieme il dibattito:
“Dovete far suonare Baby… Free Baby” – Nuova serie dei delitti e delle pene, Studi della Questione Criminale, di Tommaso Sarti;
“(T)rap e Repressione: da Baby Gang al caso P38” – Nuova serie dei delitti e delle pene, Studi della Questione Criminale, di Tommaso Sarti;
“Gang gang gang! Immaginari e tensioni della metropoli” – Ep.1, Carmilla online, di Jack Orlando;
“Violenta speranza. Trap e riproduzione del panico morale” di Pietro Saitta, ed. Ombre Corte.
1 SEPT:
MARGINE, INTERDIPENDENZE, AUTONOMIE
11:00
TEATRO DELL'OPPRESSO [PRIMA SESSIONE]
FEDERICA E ILARIA PARADISO [ASSOCIAZIONE KRILA]
[HÔTEL DE VILLE ]
Il Teatro dell’Oppresso [Teatro do Oprimido] nasce in Brasile con Augusto Boal negli anni ’60, durante la dittatura militare. Boal continuò il suo lavoro in Europa dove si trovò come rifugiato politico. Da questa esperienza notò spesso nei suoi scritti della caratteristica della società occidentale di aver indotto negli individui uno dei gesti per lui più terribili: la repressione esercitata su se stess_, il cosiddetto poliziotto nella testa [flic-dans-la-tête].
Teatro dell’Oppresso è cercare di riconoscere le oppressioni che viviamo quotidianamente, rompere gli automatismi che rendono meccanici i nostri modi di agire nello spazio e soprattutto i nostri modi di interagire con altre soggettività. Teatro dell’Oppresso è esercitarsi, a volte col gioco, a volte guardando dentro se stess_, a rompere il silenzio in un mondo fatto di oppressori ed oppressioni. La laboratoria avrà due sessioni, 1 e 2 settembre. Attraverseremo tramite giochi ed esercizi tematiche su corpi e territori. Portare abiti comodi, tanta acqua e curiosità.
13:00
PRANZO SOCIALE
[VIALE GRAMSCI]
15:00
ECOLOGIE DEL MARGINE E LE NARRAZIONI DEL PROGRESSO
DAVIDE CURCURUTO
[HÔTEL DE VILLE ]
La laboratoria si pone l’obiettivo di discutere e riflettere insieme sul significato politico della marginalità nei nostri territori. Cosa significa essere corpi-territori al margine? Cos’è il margine e quali potenzialità politiche ha? Nel contesto di una narrazione che vuole i territori meridionali come intrinsecamente ‘sottosviluppati’, vogliamo qui decostruire quella logica che vede nell’alterità da un punto di vista egemone, inferiorità. Quali prospettive ha dato ai nostri Sud l’ideologia dello sviluppo?
La sovradeterminazione della ‘patria’ propone costantemente il ricatto patronale lavoro-salute in nome della produzione e della circolazione di merci, a danno delle comunità. In questo contesto donne e soggettività non conformi giocano un ruolo di riproduzione sociale fondamentale in spazi di oppressione che possono diventare presa di parola.
Come possiamo rispondere alla sovradeterminazione patriottica, patronale e ciseteropatriarcale nei nostri Sud? Ne parleremo insieme attraverso letture condivise [potete portare testi o estratti, e anche condividerli prima con info@convocatoria-ecologista-taranto.org]. Nella parte conclusiva della laboratoria vorremmo raccogliere e condividere immagini, suoni, video che attraversino le ‘ferite’ dei nostri Sud e dei suoi corpi. Come rappresenteresti la marginalità del tuo corpo-territorio?
18:00
TENDOPOLY - PROIEZIONE INTEGRALE E DIBATTITO
RETE CAMPAGNE IN LOTTA
[HÔTEL DE VILLE ]
La miniserie TENDOPOLY della Rete Campagne in Lotta nasce dalla volontà di ribaltare la narrazione mainstream sullo sfruttamento sul lavoro, i ghetti, il ruolo del terzo settore, le leggi sull’immigrazione, la condizione delle donne. Assumendo il punto di vista di chi nei campi e nei ghetti vive e lavora. La Rete Campagne in Lotta è nata nell’Agosto del 2011 dall’incontro tra solidali e chi aveva preso parte alla rivolta di Rosarno e allo sciopero di Nardò, con l’obiettivo di mettere in connessione lavoratori e lavoratrici – prevalentemente stranier – che lavorano e vivono in diverse aree di produzione agro-industriale italiane, con singol e collettività militanti. L’idea è quella di mettersi in rete per conoscersi e coordinarsi, nell’ottica di sostenere processi di autodeterminazione e auto-organizzazione che possano portare a una composizione di vari ambiti di lotta.
21:00
CENA SOCIALE
[VIALE GRAMSCI]
21:30
LIVE STRUMENTALE
REMIGIO FURLANUT
DJ-SET
CHRISTIAN KRV
2 SEPT:
CORPI POLITICI, COLONIALITÀ, RIPARAZIONE
10:00
TEATRO DELL'OPPRESSO [SECONDA SESSIONE]
FEDERICA E ILARIA PARADISO [ASSOCIAZIONE KRILA]
[HÔTEL DE VILLE ]
Il Teatro dell’Oppresso [Teatro do Oprimido] nasce in Brasile con Augusto Boal negli anni ’60, durante la dittatura militare. Boal continuò il suo lavoro in Europa dove si trovò come rifugiato politico. Da questa esperienza notò spesso nei suoi scritti della caratteristica della società occidentale di aver indotto negli individui uno dei gesti per lui più terribili: la repressione esercitata su se stess_, il cosiddetto poliziotto nella testa [flic-dans-la-tête].
Teatro dell’Oppresso è cercare di riconoscere le oppressioni che viviamo quotidianamente, rompere gli automatismi che rendono meccanici i nostri modi di agire nello spazio e soprattutto i nostri modi di interagire con altre soggettività. Teatro dell’Oppresso è esercitarsi, a volte col gioco, a volte guardando dentro se stessi, a rompere il silenzio in un mondo fatto di oppressori ed oppressioni. La laboratoria avrà due sessioni, 1 e 2 settembre. Attraverseremo tramite giochi ed esercizi tematiche su corpi e territori. Portare abiti comodi, tanta acqua e curiosità.
10:00
ECOLOGIE DELLA SALUTE E QUESTIONE MERIDIONALE: RIPOLITICIZZARE SOFFERENZE STRUTTURALI IN UNA PROSPETTIVA TRANSFEMMINISTA, ECOLOGISTA, ANTI-ABILISTA
MYLÙ LA NEVE
ILENIA IENGO
ALICE IZZO
LE MELE DI ARTEMISIA
[RETRO-PINETA]
La laboratoria intende provare a far emergere le complessità delle relazioni tra corpi, menti e territori disabilitati e infiammati, cercando di mettere in discussione il paradigma neoliberista che, con la complicità dello sguardo biomedico, riduce il tutto a una dimensione individuale e separabile. Questo è vero, in particolare, per le malattie croniche e i disagi psicologico-psichiatrici.
Sappiamo bene che la ‘catena della cura’ non si esaurisce attraverso la diagnosi esperita nella relazione medico-paziente, ma comprende una serie di attori, dispositivi e tecnologie tra loro interdipendenti, soprattutto se osservata da una prospettiva transfemminista queer ed ecologista. Da decenni a Taranto movimenti e collettive contro lo sfruttamento dei territori denunciano pubblicamente come la violenza ambientale sia un attacco all’ autodeterminazione e riproduzione sociale, oltre che una delle costituenti dell’ingiustizia sociale, economica e di genere.
13:00
PRANZO SOCIALE
[VIALE GRAMSCI]
16:00
DI COS’È CAPACE QUESTO CORPO-TERRITORIO: COORDINATE PER UNA MAPPA DELLA GUARIGIONE COLLETTIVA.
MARIE MOÏSE
[RETRO-PINETA]
Corpo e territorio non sono due realtà contrapposte, ma una stessa «composizione di affetti, risorse e possibilità in relazione con gli altri corpi e altre forze non umane» [Veronica Gago]. Nell’esperienza quotidiana ciò che rende evidente questa connessione è la violenza, l’appropriazione e lo sfruttamento permanente del corpo-territorio che lo avvelena svuota delle sue risorse vitali e della sua capacità di costruire legami [fisici, sociali, psicologici, simbolici] necessari alla sua stessa rigenerazione. Eppure, allo stesso tempo, ciò che rende quotidiano tali esperienze è anche ciò che ci abitua a sopportarle, fino ad abitarle come una normalità che non riusciamo a notare nemmeno più.
Attraverso le pratiche femministe dell’autocoscienza, ascolto attivo, costruzione collettiva del sapere custodito nelle biografie di ogni partecipante, il laboratorio propone un percorso di condivisione e mappatura delle esperienze [vissute o desiderate] di rapporto al corpo-territorio basate sulla cura come principio ecologico, sociale, psicologico e politico.
Realizzando insieme una “cartografia esperienziale” della cura del corpo-territorio, il lavoro mette a fuoco le risorse di cui sono innervate le reti di relazioni, e le restituisce in forma circolare alla stessa comunità nella forma di «un’altra arte per abitare la terra» [Moira Millàn], ovvero di forza collettiva per la guarigione e il conflitto.
16:00
TEATRO DELL'OPPRESSO [PRIMA SESSIONE]
FEDERICA E ILARIA PARADISO [ASSOCIAZIONE KRILA]
[HÔTEL DE VILLE ]
Il Teatro dell’Oppresso [Teatro do Oprimido] nasce in Brasile con Augusto Boal negli anni ’60, durante la dittatura militare. Boal continuò il suo lavoro in Europa dove si trovò come rifugiato politico. Da questa esperienza notò spesso nei suoi scritti della caratteristica della società occidentale di aver indotto negli individui uno dei gesti per lui più terribili: la repressione esercitata su se stess_, il cosiddetto poliziotto nella testa [flic-dans-la-tête].
Teatro dell’Oppresso è cercare di riconoscere le oppressioni che viviamo quotidianamente, rompere gli automatismi che rendono meccanici i nostri modi di agire nello spazio e soprattutto i nostri modi di interagire con altre soggettività. Teatro dell’Oppresso è esercitarsi, a volte col gioco, a volte guardando dentro se stess_, a rompere il silenzio in un mondo fatto di oppressori ed oppressioni. La laboratoria avrà due sessioni, 1 e 2 settembre. Attraverseremo tramite giochi ed esercizi tematiche su corpi e territori. Portare abiti comodi, tanta acqua e curiosità.
20:00
CENA SOCIALE
[viale gramsci]
21:00
OPEN MIC
ESPERIENZE DI PERLEN
+ JAM SESSION
[PATIO]
Open Mic: un microfono aperto e un palco per chi vuole sperimentarsi con un’improvvisazione, una poesia, un racconto, un breve testo teatrale, una canzone, un ballo, una performance… Ci si potrà prenotare sul momento per performare o partecipare lasciando biglietti anonimi in un raccoglitore da cui saranno estratti e letti. Portate quello che vi può ispirare, oggetti di scena o i vostri strumenti. L’Open Mic si alternerà con momenti musicali impro. Il tema della serata è aperto!
22:30
ALESSIO SANGREGORIO
LIVE
[PATIO]
3 SEPT:
COMUNITÀ, SPAZI, CONTAMINAZIONI
10:00
SMONTARE UNA GRANDE OPERA INUTILE: LABORATORIA D’INCHIESTA
RECOMMON [FILIPPO TAGLIERI]
[HÔTEL DE VILLE + ESCURSIONE CON PRANZO AL SACCO]
Quali sono le grandi pianificazioni che interessano i nostri territori? In che modo possiamo prevederne l’impatto a livello sociale, ambientale ed economico? Quali interessi soggiaciono dietro le linee di finanziamento di una grande opera?
Proveremo a riflettere insieme sulle pratiche utili per costruire un’inchiesta partecipata e collettiva riguardante una grande opera. Siamo convint3 che comprendere la centralità della spazialità per il nostro quotidiano passi anche dalla consapevolezza di quanto essa sia coinvolta nella produzione di capitale e profitto da parte del sistema economico. La ‘produzione dello spazio’ messa in campo dal neo-liberismo si esprime anche e soprattutto nella sua capacità di pianificare, attraverso grandi opere, l’estrazione di valore da interi territori.
Partiremo da un caso specifico, sul territorio tarantino, per condividere un momento di ricerca e indagine che offra strumenti utili alla comunità. Dalla presentazione del caso studio, attraverso gruppi di lavoro e collettivizzazione degli strumenti d’inchiesta, metteremo in campo un’esperienza germinale di quello che implica guardare ai nostri territori e spazi attraverso la lente di come il potere economico produce il proprio profitto.
* La laboratoria si concluderà con un pranzo al sacco, se intendete partecipare portate le vostre stoviglie leggere da campeggio! Grazie!!
10:00
ACAB [ALL COMICS ARE BEAUTIFUL]
HOLDENACCIO
[PATIO]
ACAB fa parte del formato laboratoriale di minizine di Holdenaccio. “Se qualcosa non ti piace e vorresti urlarlo al mondo e non hai abbastanza voce, perché non disegnarlo?” Ognun3 dell3 partecipanti sceglierà il proprio tema, la propria battaglia personale che vive quotidianamente e con lo strumento del fumetto andremo a creare un vero e proprio manifesto di rabbia generazionale. Vedremo i nostri disegni, le nostre urla, nascere sotto le nostre mani e lo impagineremo con la tecnica di piegatura delle minizine per far girare e liberare il nostro disappunto.
Forniremo carta, matite, forbici. Potete portare i vostri astucci, pennarelli, colori, immagini ritagliate o quello che vi ispira! *Max 15 partecipanti, iscrizioni incluse nel form generale di partecipazione alla CONVOCATORIA: https://bit.ly/3WqOBv9
13:00
PRANZO SOCIALE
[PATIO]
ASSEMBLEA! [LOCATION A SORPRESA]
*ANNUNCIO LOCATION: 3 SETT **CONSIGLIATI: ABITI COMODI ***OPZIONALE: COSTUME DA BAGNO
La Plenaria sarà un momento collettivo che ci accompagnerà verso la chiusura della seconda edizione della Convocatoria. Immaginiamo questo incontro finale come uno spazio di autoformazione e di confronto a partire dal portato politico delle laboratorie verso una condivisione trasversale sulle pratiche e sui desideri che i nostri territori ci trasmettono.
Desideriamo che sia uno spazio dedicato a nuove alleanze tra noi, costruite non sulla base delle singole lotte territoriali, ma di aspirazioni condivise e progettualità che partano concretamente dal vissuto quotidiano delle comunità. Desideriamo rompere lo schema restitutivo unilaterale delle nostre lotte locali, per poter condividere un orizzonte politico di liberazione dell’abitare i territori. Porre al centro della discussione politica la quotidianità delle lotte nella loro trasversalità, ridefinendo momenti di mobilitazione come un eventuale risultato di percorsi duraturi delle comunità, da costruire, decostruire e contaminare insieme.
20:00
CENA SOCIALE
[PATIO]
21:00
CANTIERE COMUNE MEDITERRANEO - SESSIONE COLLETTIVA + IMPRO JAM
SHAWED AWAYED
MARTINA FARINOLA
ROBERTO COZZI
ANNA E. NAPPI
WALTER LANOTTE
[PATIO]
CANTIERE COMUNE MEDITERRANEO è un’iniziativa culturale e sociale, un’orchestra di world music e molto altro: è un collettivo aperto in continua riconfigurazione, che accoglie musicist_ ma anche artist_ con pratiche diverse. È un laboratorio transdisciplinare di ricerca e divulgazione delle culture disseminate lungo e oltre il mare che condividiamo. Il collettivo è nato in Puglia da un incontro tra giovani musicist_ di fisarmonica, violino, trombone, oud, mandolino, percussioni, chitarre, contrabbasso, saz, sax e canto.
Fondendo letture di poesie dal vivo con la musica, il progetto mette in luce la letteratura prodotta da quelle penne che rischiano di essere dimenticate dall’interesse focalizzato sul mainstream, poiché sminuite sotto il peso di etichette come “straniera” o ‘folk’. Spesso ignoriamo che gli ‘stranieri’ sono i nostri antenati e che la parola gente’ si riferisce semplicemente a noi. Alla CONVOCATORIA l’orchestra porterà una fusione di canti, danze e letture, con un focus sui testi di Mariella Mehr e altre autrici. L’evento si svolgerà con danze in cerchio inclusive, contaminandosi tra sonorità rom, balcaniche, arbëreshe e aprendosi a una impro session [potete portare i vostri strumenti per partecipare alla jam!].