Il pomeriggio di domenica 28 agosto attraverseremo gli spazi di Taranto a conclusione della CONVOCATORIA ECOLOGISTA. Vogliamo che le nostre pratiche politiche si formino non solo nelle discussioni, ma anche nella capacità collettiva di fare nuova esperienza degli spazi.
La lotta ecologista si apre e si interseca profondamente con nuove pratiche di attraversamento dello spazio. La spazialità diviene così luogo per sperimentare nuove relazioni di classe e di genere. Progettualità che interrogano la vita cittadina e territoriale sotto nuove forme. Nella desolazione dello spazio urbano come luogo di profitto, di militarizzazione e di emarginazione sociale proveremo a ricostruire dalle macerie del capitalismo un nuovo rapporto col territorio.
Taranto rappresenta un esempio tra i tanti di spazialità sottratta all’esperienza collettiva. Dalla negazione dello spazio ludico e formativo per l3 bambin3 dei Tamburi al divieto di accesso a un intero lungomare, in mano a basi navali militari internazionali. A partire da questo la riflessione sul diritto alla città, allo spazio autogestito, ai beni comuni e al controllo popolare sui processi urbanistici ed ecologici incontra il metodo dell’esperienza cartografica come percorso laboratoriale collettivo e popolare.
Daremo vita a una parata gioiosa, nella quale la rabbia e la lotta assumono un nuovo senso di ricostruzione dei rapporti sociali e di classe. La diversità delle componenti sociali e territoriali che la CONVOCATORIA porterà con sé darà ulteriore significato alla convergenza di immaginari diversi ma sistemicamente connessi nella marginalità degli spazi che viviamo.